Montefalco

Per la sua incantevole posizione geografica, al centro delle valli del Clitunno, del Topino e del Tevere, è stata definita la ''Ringhiera dell'Umbria''. Montefalco fu centro abitato fin dalla più remota antichità.

Probabile 'pago' rurale, conserva memoria in una rara epigrafe del 'marone' (magistrato tipico degli antichi umbri). Il Cristianesimo venne introdotto da San Fortunato, evangelizzatore della zona, vissuto nel IV secolo. Sul suo sepolcro il vescovo spoletino Spes consacrò una basilica, edificata per voto del magister militum Severo (inizi V secolo), ben documentata dall'XI sec.

Nel Medioevo Montefalco ebbe il nome di Coccorone, che secondo una tradizione deriverebbe dal senatore romano Marco Curione, mentre secondo i moderni storici deriverebbe dal greco oros (monte). Tra la fine del 1249 e i primi mesi del 1250, prese il nome attuale di Montefalco, probabilmente legato a uno dei falchi dell'imperatore Federico II, che aveva soggiornato in Coccorone.

Il libero comune fu retto nel XII e agli inizi del XIII secolo dai consoli (1180 - 1235) e dai boni homines (1180 - 1213); poi, dal podestà (attestato del 1239), dai vari consigli (speciale, dei giudici, dei sapienti, documentati dal 1227), e dalla 'curia' comunale (citata dal 1195), che poi si estrinsecò nelle magistrature tradizionali (priori del popolo, camerario, correttori delle società, cancelliere, ecc.). Dopo essere stata retta a lungo nel XIV sec. dai rettori della chiesa, passò definitivamente sotto il controllo della nobile famiglia Trinci.

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